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I comandi utilizzati negli esempi di questa sezione sono descritti nei capitoli 106 e 282.
Utilizza rsh, o un'altra shell remota simile, per eseguire un comando in un elaboratore remoto, visualizzandone il risultato attraverso lo standard output e lo standard error dell'elaboratore locale.
rsh [-l nome_utenza_remoto] host comando
ssh [-l nome_utenza_remoto] host comando
lsh [-l nome_utenza_remoto] host comando
Utilizza rsh, o un'altra shell remota simile, per eseguire un comando in un elaboratore remoto, utilizzando lo standard output per generare un file locale.
rsh [-l nome_utenza_remoto] host comando > file_locale
ssh [-l nome_utenza_remoto] host comando > file_locale
lsh [-l nome_utenza_remoto] host comando > file_locale
Utilizza rsh, o un'altra shell remota simile, per eseguire l'archiviazione di una directory di un elaboratore remoto nell'elaboratore locale, utilizzando lo standard output come mezzo per trasferire l'archivio attraverso la rete.
Il file che si ottiene localmente potrebbe avere un'appendice aggiuntiva che non fa parte dell'archivio. In generale, questo può produrre delle segnalazioni di errore in fase di estrazione dei dati contenuti, ma niente che vada a intaccare la sostanza di quanto archiviato. |
rsh [-l nome_utenza_remoto] host tar czf - origine_da_archiviare > archivio_locale
ssh [-l nome_utenza_remoto] host tar czf - origine_da_archiviare > archivio_locale
lsh [-l nome_utenza_remoto] host tar czf - origine_da_archiviare > archivio_locale
Utilizza rsh, o un'altra shell remota simile, per eseguire l'archiviazione di una directory di un elaboratore remoto nell'elaboratore locale, comprimendo l'archivio attraverso bzip2, utilizzando lo standard output come mezzo per trasferire l'archivio attraverso la rete, dopo che questo è stato compresso.
rsh [-l nome_utenza_remoto] host 'tar cf - origine_da_archiviare | bzip2' > archivio_locale
ssh [-l nome_utenza_remoto] host 'tar cf - origine_da_archiviare | bzip2' > archivio_locale
lsh [-l nome_utenza_remoto] host 'tar cf - origine_da_archiviare | bzip2' > archivio_locale
Utilizza rsh, o un'altra shell remota simile, per eseguire l'archiviazione di una directory di un elaboratore remoto nell'elaboratore locale, utilizzando lo standard output come mezzo per trasferire l'archivio attraverso la rete, dove poi viene compresso con bzip2 e memorizzato in un file.
rsh [-l nome_utenza_remoto] host tar cf - origine_da_archiviare | bzip2 > archivio_locale
ssh [-l nome_utenza_remoto] host tar cf - origine_da_archiviare | bzip2 > archivio_locale
lsh [-l nome_utenza_remoto] host tar cf - origine_da_archiviare | bzip2 > archivio_locale
Trasferisce, in modo grossolano, una copia completa del file system di un elaboratore remoto, nell'elaboratore locale, inserendola a partire dalla directory corrente.
cd directory_di_destinazione ; rsh -l root host tar czf - / | tar xzpf -
cd directory_di_destinazione ; ssh -l root host tar czf - / | tar xzpf -
Trasferisce, in modo grossolano, una copia completa della prima partizione del primo disco IDE di un elaboratore remoto, nell'elaboratore locale, nella stessa partizione, supponendo che entrambe abbiano la stessa geometria (secondo la configurazione del firmware) e la stessa dimensione (in cilindri).
rsh -l root host 'cat /dev/hda1 | gzip -9' | gunzip > /dev/hda1
ssh -l root host 'cat /dev/hda1 | gzip -9' | gunzip > /dev/hda1
lsh -l root host 'cat /dev/hda1 | gzip -9' | gunzip > /dev/hda1
Bisogna fare molta attenzione a non sbagliare, se non si vogliono creare danni; in particolare bisogna assicurarsi di avere usato gli apostrofi nella posizione giusta (né prima né dopo). Si usi a proprio rischio! |
Trasferisce, in modo ancora più grossolano, una copia completa della prima unità IDE di un elaboratore remoto, nell'elaboratore locale, che ha un disco con la stessa geometria (secondo la configurazione del firmware) e con un numero maggiore o uguale di cilindri.
rsh -l root host 'cat /dev/hda | gzip -9' | gunzip > /dev/hda
ssh -l root host 'cat /dev/hda | gzip -9' | gunzip > /dev/hda
lsh -l root host 'cat /dev/hda | gzip -9' | gunzip > /dev/hda
Bisogna fare molta attenzione a non sbagliare, se non si vogliono creare danni; in particolare bisogna assicurarsi di avere usato gli apostrofi nella posizione giusta (né prima né dopo). Si usi a proprio rischio! |
I comandi utilizzati negli esempi di questa sezione sono descritti nei capitoli 106, 281, 282 e 241.
Nella copia tra elaboratori differenti si usa normalmente la notazione seguente per indicare un file o una directory. Se non viene specificato l'elaboratore di origine, si intende fare riferimento a quello locale.
[[utente@]host:]file
Copia tra elaboratori distinti, utilizzando rcp, specificando che la copia ottenuta deve essere il più possibile aderente all'originale, e deve comprendere anche le sottodirectory contenute nell'origine.
rcp -rp origine destinazione
Copia tra elaboratori distinti, utilizzando scp, specificando che la copia ottenuta deve essere il più possibile aderente all'originale, e deve comprendere anche le sottodirectory contenute nell'origine.
scp -rp origine destinazione
Allineamento tra elaboratori distinti, utilizzando rsync, specificando che la copia ottenuta deve essere il più possibile aderente all'originale, che deve comprendere anche le sottodirectory contenute nell'origine, e che il trasferimento deve essere fatto in modo compresso.
In particolare, se il percorso originale comprende la barra obliqua finale, significa che si copia e allinea il contenuto della directory, altrimenti si fa riferimento anche alla directory stessa.
rsync -a -zv origine[/] destinazione
Come nell'esempio precedente, ma si specifica l'utilizzo di ssh come shell per l'accesso remoto.
rsync -a -zv -e ssh origine[/] destinazione
Come nell'esempio precedente, ma si lascia che la proprietà e i permessi si adattino alle caratteristiche dell'utenza corrispondente nella destinazione.
rsync -rltD -zv -e ssh origine[/] destinazione
Allineamento tra elaboratori distinti, utilizzando rsync, specificando che la copia ottenuta deve essere il più possibile aderente all'originale, che deve comprendere anche le sottodirectory contenute nell'origine, e che il trasferimento deve essere fatto in modo compresso.
In particolare, si specifica che devono essere rimossi i file e le directory vuote che dovessero essere contenute della destinazione, mentre mancano nell'origine (si deve fare molta attenzione).
rsync -a -zv --delete origine[/] destinazione
Come nell'esempio precedente, ma elimina anche le directory non vuote che non risultano nell'origine (si deve fare ancora più attenzione).
rsync -a -zv --delete --force origine[/] destinazione
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome operazioni_a_distanza_e_servizi_di_rete.html
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